martedì 14 maggio 2013

Marta Guerrini / Mauro Maffezzoni / Mala.Arti Visive / Riccardo Vanni







Casabianca

Zola Predosa, via Pepoli 12
fino al 12 maggio - su appuntamento 347 2627442


Domenica 28 aprile, dalle ore 11, si inaugura l’ottava mostra di Casabianca, con gli interventi di Marta Guerrini, Mauro Maffezzoni, Mala.Arti Visive, Riccardo Vanni. La ricerca di Marta Guerrini si muove all’interno dello spazio che esiste tra ciò che la fotografia svela e ciò che nasconde. Il corpo studiato nella serie realizzata per Casabianca unisce quelle due componenti che nella lingua tedesca vengono scisse nei lemmi körper e leib: da una parte il corpo fisico, indagabile dalla medicina, specificato in senso biologico, dall’altra il corpo vissuto, sentito, desiderante, vivo. Mauro Maffezzoni è essenzialmente un catalogatore e traduttore di immagini. Negli ultimi anni la sua pratica si è basata sulla navigazione nel mondo da internet: non c’è più bisogno di guardare Van Gogh o Bacon dal vero perché tutto appare già nel web. Da questa infinita sorgente Maffezzoni archivia migliaia di immagini in svariate cartelle, da cui di volta in volta sceglie un certo numero di modelli da sottoporre al suo trattamento. Più che di quadri si tratta di documenti di questa operazione di selezione e traduzione. I Mala.Arti Visive, manipolando un’abituale intercapedine temporale che frantuma indifferentemente e senza lasciare tracce i nostri momenti di lavoro e di svago, propongono un’esperienza radicalmente minimale dell’attesa in cui si intravvede un deragliamento del normale flusso della quotidianità e delle sue certezze. Il lavoro di Riccardo Vanni è una ricerca funzionale che trova il suo campo d’azione nelle proposizioni linguistiche. L’opera si assottiglia, diventa invisibilità tangibile, assume la forma di un elaborato linguistico puro che non rimanda a quello che stiamo fruendo nell’immediato, ma a un pensiero o a un’immagine che si forma nella testa del fruitore e che può essere, come in questa occasione, un quesito sull’esperienza dell’arte.


Testo critico per Marta Guerrini e Riccardo Vanni di Martina Raponi