venerdì 21 giugno 2013

Francesca Banchelli / Amedeo Martegani / Paolo Parisi / Regan Wheat




Francesca Banchelli / Amedeo Martegani / Paolo Parisi / Regan Wheat

Misura del mondo

Casabianca
Zola Predosa, via Pepoli 12
fino al 9 giugno - su appuntamento 347 2627442

Domenica 19 maggio, dalle ore 11,30, si inaugura la nona mostra di Casabianca, per l'occasione intitolata Misura del mondo, con gli interventi di Francesca Banchelli, Amedeo Martegani, Paolo Parisi e Regan Wheat. Secondo la lezione dello storico francese Fernand Braudel, la geografia del paesaggio è disegnata dall’azione convergente di strati di tempo prodotti da livelli differenti di esperienza umana. La distanza abissale che separa l’esperienza del singolo uomo da quella dei popoli intesi come entità collettive, è quindi colmata dal dialogo che necessariamente si instaura tra la lenta ripetitività dell’azione quotidiana di chi abita un certo luogo e il moto energico della Storia sovrastante, forze che si uniscono nel dare quella precisa forma a un dato scenario. L’immersione dell’esperienza umana nella geografia è proposta da questa mostra attraverso la costruzione collettiva di un sistema paesaggistico-architettonico. L’azione parallela di linguaggi artistici e percorsi differenti produce negli spazi di Casabianca la condivisione di un’esperienza del mondo. In questo particolare “esercizio” confluiscono verso un riconoscimento reciproco le tracce di una filosofia del viaggio di Francesca Banchelli, un’immagine dell’instabilità della natura di Amedeo Martegani, la fisicità dell’esperienza pittorica che rigenera l’utopia modernista di Paolo Parisi e un affioramento sonoro (biografico e in relazione al territorio di Casabianca) di Regan Wheat.





Francesca Banchelli - Amedeo Martegani - Paolo Parisi - Regan Wheat by Anteo Radovan

martedì 14 maggio 2013

Marta Guerrini / Mauro Maffezzoni / Mala.Arti Visive / Riccardo Vanni







Casabianca

Zola Predosa, via Pepoli 12
fino al 12 maggio - su appuntamento 347 2627442


Domenica 28 aprile, dalle ore 11, si inaugura l’ottava mostra di Casabianca, con gli interventi di Marta Guerrini, Mauro Maffezzoni, Mala.Arti Visive, Riccardo Vanni. La ricerca di Marta Guerrini si muove all’interno dello spazio che esiste tra ciò che la fotografia svela e ciò che nasconde. Il corpo studiato nella serie realizzata per Casabianca unisce quelle due componenti che nella lingua tedesca vengono scisse nei lemmi körper e leib: da una parte il corpo fisico, indagabile dalla medicina, specificato in senso biologico, dall’altra il corpo vissuto, sentito, desiderante, vivo. Mauro Maffezzoni è essenzialmente un catalogatore e traduttore di immagini. Negli ultimi anni la sua pratica si è basata sulla navigazione nel mondo da internet: non c’è più bisogno di guardare Van Gogh o Bacon dal vero perché tutto appare già nel web. Da questa infinita sorgente Maffezzoni archivia migliaia di immagini in svariate cartelle, da cui di volta in volta sceglie un certo numero di modelli da sottoporre al suo trattamento. Più che di quadri si tratta di documenti di questa operazione di selezione e traduzione. I Mala.Arti Visive, manipolando un’abituale intercapedine temporale che frantuma indifferentemente e senza lasciare tracce i nostri momenti di lavoro e di svago, propongono un’esperienza radicalmente minimale dell’attesa in cui si intravvede un deragliamento del normale flusso della quotidianità e delle sue certezze. Il lavoro di Riccardo Vanni è una ricerca funzionale che trova il suo campo d’azione nelle proposizioni linguistiche. L’opera si assottiglia, diventa invisibilità tangibile, assume la forma di un elaborato linguistico puro che non rimanda a quello che stiamo fruendo nell’immediato, ma a un pensiero o a un’immagine che si forma nella testa del fruitore e che può essere, come in questa occasione, un quesito sull’esperienza dell’arte.


Testo critico per Marta Guerrini e Riccardo Vanni di Martina Raponi




sabato 11 maggio 2013

catalogo Ermanno Cristini / Dragoni Russo / Patrizia Giambi / Angelo Sarleti




Ermanno Cristini / Dragoni Russo / Patrizia Giambi / Angelo Sarleti
a cura di Massimo Marchetti

Casabianca
Zola Predosa, via Pepoli 12
fino al 14 aprile - su appuntamento 347 2627442

Domenica 24 marzo, dalle ore 11, si inaugura la settima mostra di Casabianca con gli interventi di Ermanno Cristini, Dragoni Russo, Patrizia Giambi e Angelo Sarleti.
Anche uno spazio espositivo country ha le sue formalità. L’inconsapevole ostinazione a operare in termini di “dentro” e “fuori” - ostinazione del tutto innocua per un’opposizione solo apparentemente soft – deve essere sfidata nel momento in cui si percepisce di avere la responsabilità di incrinare un linguaggio abitudinario. Le abitudini difatti rendono schiavi e vanno tenute a bada. L’interpretazione dell’annullamento di questa opposizione è dunque lo spunto all’origine di questa mostra.
Ermanno Cristini anziché cercare l’essenza delle cose nei corpi la rintraccia negli interstizi, terra di nessuno del tempo e dello spazio. La metastabilità, concetto a cui fa riferimento il suo intervento, indica una condizione di “temporanea instabilità” o “precaria stabilità”: la metastabilità è quindi attesa, intervallo, quella stessa terra di nessuno dove i confini si confondono e nella quale si realizza il superamento del luogo. Dragoni Russo ribadiscono la loro predilezione per gli elementi accessori, anche qualora si tratti di spazi. Dentro ma fuori Casabianca, è tracciato una proverbiale segno, una dichiarazione intima che affiora dal profondo e viene offerta allo sguardo di tutti con l’ambizione di conquistare una propria eternità. Rovesciando la superficie come un indumento, il sovvertimento del rapporto tra esterno e interno del supporto suggella il senso di quella promessa. Patrizia Giambi per suo temperamento vive con la valigia sempre pronta, anche perché a volte c'è bisogno di partire senza preavviso. A Casabianca approderà con una macchina, per la precisione una macchina celibe in termini formali, ossimoro retorico che si situa sul confine del dentro e del fuori e che contiene la sua propria fine, prospettandoci come obiettivo del viaggio quello di arrivare alla fine della natura. Angelo Sarleti applica il linguaggio pittorico all’analisi dei contesti economici e geografici. Anche in questa occasione la sua indagine attorno a un dato che interessa la quotidianità produce un segno che si rivela realista e oggettivo, e che rende il negativo dell’architettura di Casabianca un’indicazione concreta, precisa e misurabile sul qui e ora.




giovedì 9 maggio 2013

catalogo Fabrizio Basso / Silvia Cini / Gedske Ramløv / Giorgia Severi





Fabrizio Basso / Silvia Cini  / Gedske Ramløv / Giorgia Severi
a cura di Gino Gianuizzi

Casabianca
Zola Predosa, via Pepoli 12
fino al 17 marzo - su appuntamento 347 2627442

Domenica 24 febbraio, dalle ore 11, si inaugura la sesta mostra di Casabianca, con gli interventi di Fabrizio Basso, Silvia Cini, Gedske Ramløv e Giorgia Severi. 
Si tratta di lavori che in un qualche modo sono un ragionamento sul paesaggio, sulla presenza del verde selvatico e del verde agricolo, sui ritmi e sulla capacità e sulla ricchezza della terra e della natura, sul confine sfrangiato del contesto urbano dove la città e la campagna si confondono. Fabrizio Basso stimola un dialogo conviviale attorno a immagini di paesaggio urbano e agricolo tra distruzione e memoria, offrendo un momento di confronto individuale sul loro consumo quotidiano. Fondando il proprio lavoro sul principio di una tutela della complessità, Silvia Cini sviluppa corrispondenze sotterranee suscitate dall'osservazione dei campi che circondano Casabianca e invita a valutare le prospettive consuete sotto altra luce. Gedske Ramløv lavora in modo ravvicinato e diretto sugli elementi della natura e sullo spazio misurando e raccogliendo "informazioni" che, attraverso un processo di traslitterazione da una dimensione reale a una dimensione astratta, acquistano la forma di impronte e mappe vegetali. Giorgia Severi presenta degli studi che sono parte di una serie costituita da memorie/testimonianze/prove dietro alle quali ci sono storie di conflitti e incontri tra alberi e esseri umani; se guidato da un'attitudine al "restauro", l'atto di collezionare impressioni legate a uno specifico evento nel paesaggio diventa un modo per interiorizzare la natura e prendersene cura. 

Durante la giornata verrà presentata una raccolta di scritti di Alessandra Pioselli e Silvia Cini.

In occasione dell'opening della mostra saranno presenti tre realtà per illustrare la propria attività sul rapporto tra arte e paesaggio

Arca Biodinamica-Parco Città Campagna 

Pioneering Agriculture

Laboratòrio_013 Paesaggio







Fabrizio Basso / Silvia Cini / Gedske Ramløv / Giorgia SeveriGiorgia Severi